domenica 11 novembre 2007

Google Video: link interni ai video

Google ha introdotto una nuova originale funzionalità al suo servizio di video online, Google Video, che consente di condividere un porzione specifica di un filmato. Per sfruttare la funzione "Link within a Video", un utente deve semplicemente prendere il collegamento Web del video desiderato e aggiungere a fine URL il tempo in ore (h), minuti (m) e secondi (s) preceduto dal carattere "cancelletto". Per esempio aggiungendo la stringa "#3m15s", il link video eseguirà la riproduzione a partire da 3 minuti e 15 secondi di avanzamento.

Il team Google Video ha pubblicato alcuni esempi concreti sul blog ufficiale del servizio: "Per esempio, Invisible Board è un filmato di 1 minuto e 46 secondi ma io ritengo che la parte più bella da vedere si trovi ad un 1 min 26 sec, quindi tutto quello che devo fare è aggiungere #1m26s al link che invierò ai miei amici! Così: http://video.google.com/videoplay?docid=6396990712930217422#1m26s".

Google Video, recentemente introdotto in varie versioni localizzate tra cui quella in italiano, dovrebbe essere il primo servizio della categoria ad integrare questa nuova utile funzione. Non è da escludere che gli altri contendenti del mercato, primo fra tutti YouTube, possano riproporla a breve nei loro servizi. Se si pensa infatti ai filmati particolarmente lunghi, come i documentari, questa funzionalità diventa uno strumento essenziale per condividere rapidamente le parti interessanti di un video online. Per ora la funzione non è certo user-friendly nè immediata da riprodurre, ma è probabile che Google potenzierà l'esperienza utente integrandola in qualche modo nell'interfaccia.

venerdì 12 ottobre 2007

3 Italia blocca le autoricariche

3 Italia inciampa in una nuova querelle con i suoi utenti. L'operatore mobile finisce infatti nella bufera dopo aver "bloccato" le autoricariche, obbligando i clienti a consumare entro dicembre il credito accumulato.

L'avviso è arrivato agli utenti via SMS (ma basta rivolgersi al 4940 per ottenere spiegazioni) e non è stato gradito: 3 Italia ha deciso che le somme accumulate nel 2006 attraverso le autoricariche diventeranno un bonus da consumare tassativamente entro il 31 dicembre 2007. Il credito oltre la data fissata sarà cancellato.

3 Italia si giustifica accusando 5 mila utenti, "rei" di aver barato accumulando crediti esagerati (SIM avrebbero accumulato decine di migliaia di euro, con una punta di 85 mila). Alcuni utenti avrebbero impiegato computer e software per inviare SMS in automatico, chiamando a raffica le SIM 3, in modo da accumulare crediti ingenti. Su eBay esiste addirittura un mercato di carte SIM, vendute a un terzo del valore, con crediti accumulati. Anche TIM negli scorsi mesi ha sospeso i piani Tutto Relax per motivi simili.

La rivolta degli utenti, che in Rete spazia dai forum ai blog, si appoggia a una norma del Codice del Consumo, che prevede 30 giorni di preavviso per l'introduzione di variazioni contrattuali. 3 Italia si sarebbe però giustificata dichiarando che la scadenza del 31 dicembre 2007 comprende l'avviso di 30 giorni prima.

Nuova tariffa Vodafone per Internet

Vodafone rinnova la propria offerta per navigare su Internet dal cellulare e lancia la nuova promozione Mobile Internet.

Grazie alla nuova offerta, tutti i clienti Vodafone possono navigare sul Web dal cellulare e accedere ai propri servizi Internet preferiti anche in mobilità ad un'unica tariffa senza costi aggiuntivi. La nuova offerta consente, infatti, di accedere a Vodafone live! Internet e su tutto il mondo Web pagando 9 euro al mese, IVA inclusa.

La promozione, attivabile chiamando il 42070, può essere attivata su qualunque piano tariffario Privati e con qualsiasi telefono Vodafone live!. La Promozione Mobile Internet ha una validità di 30 giorni dalla data di attivazione. L'offerta si intende automaticamente rinnovata di mese in mese allo stesso prezzo di attivazione. È sempre possibile disattivare il rinnovo della promozione chiamando il numero gratuito 42070.

Per fruire al meglio dei servizi Internet sul cellulare, Vodafone propone ai propri clienti un'ampia gamma di telefoni (Samsung i620v, Nokia E65, Nokia N76, Nokia N95) grazie ai quali la navigazione sul Web risulta ancora più semplice ed immediata, come se si fosse connessi dal proprio PC.

iPhone nuovamente crackato

L'iPhone è di nuovo sbloccabile. Dopo la mossa di Apple che con l'upgrade del firmware aveva fatto in modo di rendere inutilizzabili tutti gli iPhone che erano stati sbloccati per essere utilizzati con operatori che non siano AT&T, ora la comunità di internet risponde con un altro hack che risblocca ogni iPhone dotato del nuovo firmware.

La storia è cominciata quando Apple ha deciso di distribuire il suo telefono cellulare solamente con un operatore mobile, il leader del mercato statunitense AT&T. L'oggetto era talmente diventato di culto e la regola era talmente stretta che la comunità smanettona non ha potuto non provvedere subito a mettere a punto un sistema di "sblocco" del telefono, denominato Jailbreak. Il sistema funzionava talmente bene che la Apple con il primo aggiornamento del telefono ha subito provveduto ad inibire lo sblocco e rendere inutilizzabili tutti quei telefoni che erano stati "liberati" illegalmente.

Da oggi però presso i soliti rivenditori è disponibile per 60 dollari SimFree v1.6, l'aggiornamento all'hack che libera l'iPhone sia nella versione aggiornata che in quella inibita da Apple. La procedura non è complessa, si tratta di installare l'applicazione e seguire le istruzioni del tutorial. Ad ogni modo chi vende lo sblocco del telefono si prodiga in avvisi che lo liberano da ogni responsabilità su eventuali danneggiamenti o malfunzionamenti del telefono o anche future azioni di Apple per svantaggiare chi abbia messo mano al firmware del telefono.

giovedì 30 agosto 2007

La fine di AutoPatcher

Brutte notizie per AutoPatcher, l'ottimo software sviluppato da Antonis Kaladis and Jason Kelley che permetteva di scaricare e installare gli aggiornamenti per Windows con pochi click, risparmiando parecchio tempo. Secondo quanto si legge sul blog ufficiale del programma, sarebbe la stessa Microsoft ad aver intimato la chiusura del servizio. Facili da intuire le motivazioni dietro al gesto del colosso dell'informatica: il programma, che si è affermato in breve tempo come una valida alternativa a Windows Update, permetterebbe di aggirare gli stretti controlli di sicurezza sul software contraffatto introdotti ultimamente dalla casa di Bill Gates.

Microsoft, in ogni caso, stando a quanto si legge su alcuni siti, avrebbe smentito che la decisione di chiedere la chiusura di AutoPatcher sia in qualche modo collegata all'iniziativa WGA (Windows Genuine Advantage, il software cioè che controlla l'originalità di Windows). La casa di Redmond, invece, spiega la propria decisione nella volontà di un controllo assoluto in merito alla distribuzione delle proprie patch, per evitare che "altri" canali di aggiornamento possano essere utilizzati per veicolare malware.

Rimane il fatto che l'unica valida alternativa alla ferragiosinità del sistema proprietario di aggiornamento offerto da Microsoft ai propri clienti è venuta a mancare.

mercoledì 29 agosto 2007

Snapfish sbarca in Italia

Dalla fine di luglio è operativo anche in Italia Snapfish by HP, il servizio online di HP per la stampa di fotografie digitali. La nuova proposta prende il posto a livello europeo di Pixaco, servizio per la stampa di foto che la società aveva comprato sul finire del 2005, assicurandosi in questo modo una copertura continentale. Questa mossa strategica permette oggi a Snapfish di essere attivo in 15 nazioni europee, in aggiunta a Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda.

Indirizzato agli appassionati di fotografia digitale alla ricerca di un modo per stampare i propri scatti migliori, Snapfish permette di caricare le proprie fotografie e ordinarne la stampa in vari formati a un prezzo che parte da 9 eurocent per il formato 9 x 13 cm sino a 9,99 euro per un poster 50 x 75 cm. Oltre alla stampa di foto nei formati tradizionali con le proprie immagini preferite è possibile realizzare foto libri, magliette, tazze, cuscini, grembiuli e puzzle. I costi di spedizione non variano con l'aumentare delle copie ordinate: 2,95 euro per le foto e 3,95 euro per i poster o i "foto regali".

I fotoamatori che desiderano condividere immagini con parenti e amici possono creare album fotografici personali online e usufruire del servizio di archiviazione illimitato e gratuito.

Snapfish prevede anche l'introduzione futura di applicazioni per il photo-editing più avanzate, quali la realizzazione di calendari con immagini personalizzate per ogni mese e ogni giorno dell'anno.

martedì 17 luglio 2007

Anche Wind ha la sua eurotariffa

La scadenza di fine agosto entro la quale gli operatori di telefonia mobile dovranno adeguare le tariffe dei servizi di roaming a quanto stabilito dal provvedimento UE volto a combattere, appunto, il caro-roaming è sempre più vicina.

Dopo Vodafone, che ha presentato nei giorni scorsi Euro Tariff, anche Wind si dichiara pronta e lancia la sua eurotariffa, che entrerà in vigore a fine luglio.

Dal 30 luglio, gli utenti Wind in viaggio in Europa pagheranno 58 cent al minuto (49 cent + IVA) per le telefonate effettuate dall'estero e 28 cent 24 cent + IVA) per le chiamate ricevute. L'operatore applicherà automaticamente il nuovo pricing a tutte le offerte.

L'offerta Wind include la possibilità di alcune opzioni tariffarie aggiuntive come Wind 10 Roaming, che prevede l'applicazione dell'eurotariffa per il primo minuto di conversazione e l'addebito di 10 cent per i minuti successivi. Chi ha sottoscritto l'opzione Noi Wind Roaming beneficerà ancora del bonus di 40 minuti da utilizzare in Europa.

Il nuovo regolamento europeo lascia alle compagnie telefoniche un respiro vacanziero. Una larga parte dell'utenza italiana, come consuetudine, andrà in ferie nel mese di agosto e una buona fetta si recherà all'estero. Quando telefoneranno o riceveranno chiamate dal luogo di vacanza, i clienti delle aziende che attenderanno l'ultimo momento per adeguare i propri listini, pagheranno le tariffe in vigore ancora oggi. Vodafone e Wind applicheranno le nuove tariffe entro la fine di questo mese, una soluzione che potrebbe essere gradita all'utenza e far guadagnare punti ai due carrier.

domenica 15 luglio 2007

Vodafone Euro Tariff

A partire dal 29 luglio 2007, per parlare nei Paesi dell'Unione europea, i clienti Vodafone potranno decidere se beneficiare dei vantaggi di Vodafone Passport o attivare Euro Tariff, una nuova tariffa proposta in ottemperanza al Regolamento N. 717/2007 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo al roaming sulle reti pubbliche di telefonia mobile all'interno della Comunità.

Con Euro Tariff si parlerà nei 26 paesi dell'Unione Europea al costo di

58,8 cent al minuto per le chiamate effettuate
28,8 cent al minuto per le chiamate ricevute
25 cent per gli SMS
50 cent per gli MMS


La tariffazione è da intendersi IVA inclusa e prevede uno scatto iniziale da 60 secondi, del costo di 58,8 cent per le chiamate effettuate e di 28,8 cent per le chiamate ricevute, e scatti successivi da 30 secondi, del costo di 29,4 cent per le chiamate effettuate e di 14,4 cent per le chiamate ricevute.

Con Vodafone Passport attiva, l’attivazione di Euro Tariff ne comporterà la disattivazione e quindi la perdita dei suoi benefici. Qualora Vodafone Passport non sia attiva è importante evidenziare che l'opzione può essere attivata da subito e sempre gratuitamente.

Per avere maggiori informazioni è possibile visitare la sezione dedicata ad Euro Tariff del sito Web di Vodafone o chiamare i numeri gratuiti 42999 o 42582.

Dal 30 settembre 2007, Euro Tariff sostituirà l’attuale tariffa standard per tutte le chiamate effettuate e ricevute nella zona 1.

Skype a bordo del Nokia N800

Due anni fa aveva dichiarato di non avere interesse per Skype, snobbandolo e ritenendolo destinato a morire. Ma i tempi sono cambiati e Nokia, ormai matura per un cambiamento di rotta imposto dal mercato delle TLC, annuncia la disponibilità dei servizi Skype sul tablet N800.

La presenza del celeberrimo soft-VoIP sul tablet era stata preannunciata, in verità, in occasione del CES di Las Vegas. Skype per il Nokia N800 sarà disponibile in download per chi già ne possiede uno. Le chiamate Skype saranno possibili, dice l'azienda finlandese, ovunque un utente possa trovare un hotspot Wi-Fi.

Il supporto per Skype è disponibile con l'upgrade release all'ultima versione del sistema operativo, reperibile a questo indirizzo.

Internet, 1994

Digital Equipment Corporation è stato un nome fondamentale nella storia dell'informatica, un colosso di settore che negli anni ha prodotto alcune delle innovazioni tecnologiche più importanti non riuscendo però a stare al passo con un ritmo in continua accelerazione, finendo così per essere acquisita da Compaq, a sua volta acquisita successivamente da HP. Ma è proprio DEC a testimoniare cosa fosse Internet nel 1994.

In quell'anno, infatti, il gigante dell'informatica tentava di spingere all'uso della Rete, con una gustosissima promozione che oggi sa di storia e che vi riproponiamo qui di seguito.

La Camera dei Deputati passa a Linux

L'intenzione del Parlamento francese di migrare, nel corso di quest'anno, a Linux si era palesata già a fine Novembre scorso quando riportammo la notizia dell'imminente passaggio al sistema operativo del pinguino su ben 1.154 macchine.

Oggi, è la Camera dei Deputati italiana che si accinge a promuovere un'analoga iniziativa.

Come confermato dal presidente della Commissione Cultura - Pietro Folena - è stato infatti da poco presentato, a firma dei deputati questori (Albonetti, Colucci e Galante) e del dirigente del servizio informatica, il piano per il passaggio dell'infrastruttura della Camera da Windows a Linux.

È prevista la migrazione graduale verso la piattaforma opensource dell'intera amministrazione di Montecitorio (server, desktop e applicazioni) con una opzione, a richiesta, a beneficio delle segreterie e dei deputati (computer portatili compresi). La biblioteca di Montecitorio renderà altresì disponibili al pubblico diverse postazioni informatiche "equipaggiate" con Linux.

Folena commenta: "l'esempio della Camera costituisce un importante precedente per tutte le amministrazioni pubbliche, alcune delle quali sono già passate a Linux determinando enormi risparmi. La provincia di Bolzano, ad esempio, risparmia così 1 milione di euro l'anno".

Ma c'è aria di altre innovazioni tecnologiche a Montecitorio: sotto la spinta delle iniziative promosse dall'onorevole Franco Grillini, alla Camera dei Deputati arriva anche la tecnologia Wi-Fi. I parlamentari potranno così accedere ad Internet da qualsiasi area della struttura, sia attraverso computer portatili che dispositivi mobili.

Gli utenti costretti ancora, purtroppo, a subire il "digital divide" in molte zone d'Italia, si augurano che la novità introdotta alla Camera possa fungere da slancio per la promozione di politiche che possano favorire la diffusione di connessioni a banda larga in tutte le aree del Paese.

giovedì 12 luglio 2007

Nielsen/NetRatings: nuove metriche per il Web 2.0

Nella giornata di martedì Nielsen/NetRatings ha comunicato ufficialmente di aver implementato nuove metriche e nuovi strumenti di misura per valutare l'audience su Internet. Nella sostanza, la società ha deciso di andare oltre le sole page view, aggiungendo nuovi valori, quali i minuti totali e le sessioni totali.

Una scelta, spiega la società, che nasce dalla constatazione che le pagine che utilizzano tecnologie Ajax oppure quelle che contengono media streaming possono presentare nuovi contenuti senza dover necessariamente effettuare un reload.

Guardare un video su YouTube o su un servizio analogo non ha dunque la stessa valenza che può avere la lettura delle news su una pagina web tradizionale, almeno per gli aspetti che interessano gli inserzionisti pubblicitari.

Ecco allora che l'idea dei minuti totali comincia a farsi strada, in quest'era del Web 2.0, come alternativa alle metriche tradizionali, e specificamente ogni volta che si ha a che fare con siti Web che utilizzano Rich Media Application, online gaming incluso.

Con questa scelta, tuttavia, Nielsen/NetRatings è consapevole che potrebbero verificarsi anche alcune incongruenze. Per i motori di ricerca, ad esempio, il cui obiettivo è facilitare il raggiungimento dell'obiettivo al visitatore, nel minor tempo possibile, una valutazione del tempo di permanenza risulterebbe penalizzante.

lunedì 9 luglio 2007

Vista SP1, forse una beta per metà luglio

Secondo quanto dichiarato dalla giornalista di ZDNet Mary Jo Foley, Microsoft rilascerà una beta del primo Service Pack per Windows Vista nel corso della terza settimana di luglio, mentre la versione finale rimane prevista per novembre 2007. Il Service Pack sarà focalizzato principalmente sulla ottimizzazione del sistema anzichè sull'aggiunta di nuove funzioni e conterrà le modifiche volute da Google per migliorare l'integrazione tra Vista e la sua offerta di ricerca desktop.

Mary Jo Foley ipotizza sei importanti correzioni apportate dal Service Pack:

  • miglioramenti prestazionali per quanto riguarda la copia di file e lo spegnimento del sistema;
  • migliorate le prestazione di trasferimento e diminuito l'utilizzo della CPU attraverso il supporto del SD Advanced Direct Memory Access (DMA);
  • supporto per ExFat, il formato file per Windows utilizzato per la memorizzazione di dati nelle memorie flash e altri apparecchi consumer;
  • migliorata la BitLocker Drive Encryption in grado di permettere non solo la codifica dell'intero volume Vista, ma anche di creare localmente volumi dati;
  • abilità di effettuare il boot attraverso l'interfaccia EFI (Extensible Firmware Interface) sulle macchine x64;
  • migliorato il "success rate" per le connessioni MeetingSpace (con firewall) e Remote Assistance.

Se le date verranno effettivamente confermate, risulteranno perfettamente allineate con quanto dichiarato da Microsoft circa un anno fa quando ha annunciato il rilascio contemporaneo di Windows Vista SP1 e Windows Server 2008 in novembre, oltre a rappresentare uno snellimento nei tempi di beta testing a cui la società di Redmond aveva abituato i suoi clienti. Rimane il fatto che il SP1 sarà comunque in beta release, confermando pertanto una distribuzione ufficiale del pacchetto solo ad autunno inoltrato.

domenica 8 luglio 2007

Stop a Gmail in Germania

L'hanno già ribattezzata «la vittoria di Daniel contro Googlia», la disfatta che Mountain View ha subito nella causa contro Daniel Giersch, il trentatreenne proprietario del marchio G-Mail (registrato dal 2000 in diversi paesi del centro-europa) che ha chiesto e ottenuto che il servizio di posta di Google (attivo dal 2004) non potesse più utilizzare quel nome in Germania e in altri stati europei.

La lunga battaglia legale che da subito aveva dato segni positivi nei confronti della parte più debole, si è conclusa con un verdetto secco e deciso che non consente alla società americana di ricorrere in alcun appello per diretta decisione della corte. Dopo tre lunghi anni, dunque, ora Google ha definitivamente perso e la sconfitta tedesca rischia di avere gravi ripercussioni sulle cause simili che Google sta combattendo contro Giersch anche in altre giurisdizioni come Spagna, Portogallo e Svizzera. Cause che Google ha dichiarato di voler continuare a combattere almeno fino a che non sarà definitivamente dismessa quella principale.

Esclusa a priori qualsiasi ipotesi di trattativa: «ho chiarito da subito che non avrei mai venduto il nome, la mia unica intenzione è realizzare la mia idea di un sistema di mail ibrido. Nè io nè G-Mail siamo in vendita» ha dichiarato Giersch mostrando una grande determinazione. Se dunque lo scopo del vincitore della causa è lo sviluppo di un sistema di mail innovativo la vittoria contro il gigante dei giganti di Internet gli regalerà un ingente quantitativo di pubblicità inaspettata.

Stando a quanto dichiarato infatti il servizio che dovrebbe portare il nome della discordia si propone di essere un nuovo standard di comunicazione in rete, nelle parole dell'autore «un ingegnoso sistema di mail ibrido, un misto di soluzioni comunicative innovative e altre ben rodate».

giovedì 5 luglio 2007

Vodafone Internet Box e Windows Vista

Molti dei clienti italiani di Vodafone che hanno aderito alle offerte Internet dell'operatore stanno incontrando notevoli difficoltà ad installare i modem USB forniti sui PC che hanno il sistema operativo Windows Vista.

Le risposte fornite dal 190 non sono esaustive e sul sito Web italiano non si trovano da scaricare gli aggiornamenti per i modem: l'unica strada per renderli compatibili con il nuovo sistema operativo di Microsoft sembrerebbe quella di recarsi presso i centri di assistenza per ottenere, a pagamento, l'agognato aggiornamento.

Non è così. Aggiornare autonomamente il modem non solo è fattibile, ma è anche piuttosto semplice.

I modelli di modem commercializzati sinora da Vodafone sono due: il primo è una versione brandizzata del GlobeSurfer ICON di Option mentre il secondo è l'E220 di Huawei. Vediamo le rispettive procedure di aggiornamento.


GlobeSurfer ICON

  1. Scaricare il set di driver aggiornati per Windows Vista e salvarlo in una cartella sul computer.
  2. Scollegare il modem dal computer.
  3. Installare il nuovo set di driver.
  4. Ricollegare il modem al computer.

Huawei E220

  1. Scaricare il firmware e il software Vodafone Mobile Connect Lite aggiornati per Windows Vista e salvarli in una cartella sul computer.
  2. Seguire scrupolosamente le istruzioni contenute nella seguente guida.

lunedì 12 marzo 2007

Il successore di JPEG? HD Photo

Microsoft intende usare ogni mezzo a sua disposizione per far diventare uno standard il proprio formato di compressione delle immagini digitali HD Photo. L'obiettivo dichiarato della società di Bill Gates è quello di proporre ai fotografi e ai costruttori di fotocamere un formato in grado di rimpiazzare il notissimo JPEG.

Ricordiamo che HD Photos è frutto di diversi anni di ricerca e sviluppo da parte di Microsoft, che hanno consentito di dar vita a un formato che:

  • può memorizzare colore a 16 o 32 bit, permettendo quindi un maggior dettaglio rispetto a JPEG che si limita a 8 bit;
  • fornisce un livello di compressione doppio rispetto a JPEG, mantenendo però lo stesso livello qualitativo;
  • è progettato per operare al meglio con i processori presenti nelle fotocamere digitali, riducendo la quantità di memoria necessaria grazie alla capacità di elaborare un'immagine "a pezzi" senza doverla preventivamente memorizzare tutta.

Per quanto è dato a sapere, l'acronimo HD non ha un significato particolare, ma, in virtù delle sue caratteristiche, Microsoft spera possa diventare sinonimo di high quality, sottintendendo così un vantaggio rispetto al JPEG simile a quello che permette di avere l'HDTV rispetto al formato TV tradizionale.

Il primo passo verso la standardizzazione di HD, la società di Seattle l'ha compiuto già lo scorso novembre, quando ha deciso di cambiarne il nome, che originariamente era Windows Media Photo, e quindi evidentemente troppo legato a Micosoft per poter dar vita a qualcosa di indipendente. Inoltre, l'azienda stessa ha dichiarato che la tecnologia HD Photo è coperta dall'Open Specification Promise, un accordo secondo il quale Microsoft si impegna a non rivendicare i diritti d'autore su tale tecnologia, rendendola così facilmente accessibile a tutti gli sviluppatori di software.

Ma non solo. Anche a tutti i produttori di fotocamere che decideranno di implementarla all'interno delle loro machcine. In questo senso, Micron, uno dei principali costruttori di processori e sensori per digicamere, si è già pronunciata a favore dell'iniziativa di Microsoft. Il responsabile della divisione digital camera ha infatti detto che sono continuamente alla ricerca di un modo per realizzare dispositivi in grado di gestire una più ampia gamma di colori. E HD Photos, quale formato standard e non proprietario, potrebbe essere una valida soluzione a questo problema.

È evidente che, affinchè la sua proposta abbia successo, Microsoft deve creare un ecosistema che annoveri al suo interno sia chi produce le fotocamere sia che sviluppa il software. E per ottenere questo risultato il formato deve essere totalmente slegato dalla società che l'ha realizzato. La quale però in futuro, qualora HD Photos diventasse il formato privilegiato per i servizi di condivisione, editing e stampa di foto digitali, potrebbe monetizzare i propri sforzi diventando il fulcro del mondo della fotografia digitale consumer.

HD Photo, la cui candidatura a divenire standard de facto sarà proposta nei prossimi giorni alla Photo Marketing Association, la più importante manifestazione a carattere fotografico al mondo, è ovviamente supportato all'interno del nuovo sistema operativo Windows Vista.

domenica 4 marzo 2007

Addio ai costi di ricarica

Il Decreto Bersani che abolisce i costi di ricarica sta per entrare in vigore. Gli operatori mobili si adeguano: 3 Italia ha lanciato per prima l'offerta che abolisce i costi di ricarica, dal 2 marzo. Wind intende mantenere i contributi fissi sulle ricariche sotto i 50 euro di tutti gli attuali 15 milioni di clienti. Nel contempo lancia tre nuovi piani tariffari, senza costi di ricarica, per i quali però si parla di un aumento o del prezzo delle chiamate o dello scatto alla risposta. Telecom Italia dal 5 marzo trasformerà i costi di ricarica in traffico telefonico pienamente utilizzabile, senza aumenti di tariffe, con una prassi valida per tutte le ricariche. Vodafone anticipa al 4 marzo l'eliminazione dei costi di ricarica, anche in questo caso su qualunque piano tariffario e taglio della ricarica. Nel contempo introduce però una nuova tariffa, per la quale lo scatto alla risposta passa da 16 a 19 centesimi.

giovedì 1 marzo 2007

La battaglia dello spam per immagini

I messaggi non sollecitati che sfruttano per comunicare il messaggio testuale delle immagini non sono una novità. Tuttavia il loro grado di sofisticazione, che li rende invisibili ai filtri anti spam, sta crescendo. L'idea dell'image spam è che una persona possa vedere cose che il computer non vede, imbrogliando quindi il filtro inserendo il testo del messaggio in formato grafico; il computer legge il codice, ma non lettere e numeri. Dal punto di vista tecnologico, alcuni filtri cercano di riconoscere i caratteri all'interno delle immagini sfruttando la tecnologia OCR (optical character recognition). Originariamente sviluppata per importare documenti nei sistemi informatici, questa tecnica converte in testo le relative immagini scansionate confrontando la geometria unica dei font con un dizionario ad hoc. Questa A in grassetto ha certamente una forma che un motore di OCR può riconoscere.

Ma l'astuzia degli spammer supera quella degli OCR. Utilizzano font non usuali o inseriscono del rumore nell'immagine (aggiungendo colore, spazi in lettere che l'occhio comunque salta e macchie di colore sulla pagina) in modo tale che il motore OCR non possa vedere le lettere. L'image spam di nuova generazione sfrutta anche tattiche quali insalate di parole (citazioni prove di senso prese a caso dalle letteratura) così come immagini in formato GIF animato e su livelli che dividono un messaggio in più immagini sovrapposte l'una sull'altra. Alcuni addirittura rimuovono i link da cliccare e istruiscono gli utenti a digitarli nei rispettivi browser, visto che molti filtri fanno riferimento a blacklist di collegamenti maligni noti.

E ancora, il problema dell'image spam sta spostandosi anche sulle botnet. I bot distribuiscono la maggior parte dello spam, ma le relative reti sono anche programmate per prendere un messaggio di spam e alterare l'immagine (modificando dimensioni, forma, colori e altri attributi) in modo tale che sia ancora leggibile ma sembri differente ai filtri che ricercano e-mail identiche. Ma alcuni esperti sostengono che la cosa peggiore stia nel fatto che i file di image spam hanno dimensioni del doppio rispetto ai messaggi spam di vecchio stampo, un problema quindi anche di banda e storage per le imprese che necessitano di memorizzare ogni e-mail ricevuta.

Insomma, da anni lo spam e i relativi filtri studiati per arginarlo stanno battagliando, vincendo una volta l'uno una volta l'altro. Lo spam sconfigge i filtri, i filtri migliorano e vincono. E così via. E l'image spam si sta dimostrando più difficile da filtrare con i computer e i relativi software che fanno fatica a comprendere che cosa si celi in una immagine. Alcune società hanno cominciato ad aggiornare i propri motori di filtering per cercare di controllarlo meglio, ma intanto all'orizzonte si profilano altre possibili minacce, anche in formato audio e video.

domenica 25 febbraio 2007

Reinstallare il protocollo TCP/IP

In Microsoft Windows XP lo stack TCP/IP è considerato un componente fondamentale del sistema operativo, che non è possibile rimuovere. Quando si visualizza l'elenco di componenti per un'interfaccia di rete, è possibile notare che il pulsante Disinstalla è disattivato quando è selezionato il protocollo Internet TCP/IP. In casi estremi la reinstallazione dello stack TCP/IP può rappresentare la soluzione più appropriata a questo problema.

L'utilità NetShell consente di ripristinare lo stack TCP/IP allo stato precedente, ovvero lo stato in cui si trovava al momento dell'installazione del sistema operativo. In questo articolo viene descritto come utilizzare NetShell a questo scopo.

L'utilità NetShell (netsh) è un'interfaccia di scripting della riga di comando per la configurazione e il controllo del funzionamento in rete di Windows XP. L'utilità costituisce per l'utente un'interfaccia interattiva della shell di rete.

In Windows XP è disponibile un comando reset nel contesto IP dell'utilità NetShell. L'esecuzione di questo comando comporta la riscrittura permanente delle chiavi del Registro di sistema utilizzate dallo stack TCP/IP e ottiene lo stesso risultato raggiunto mediante la rimozione e reinstallazione del protocollo.


Sintassi ed esempi del comando

netsh int ip reset [nome_file_di_registro]

Perchè il comando venga eseguito correttamente, è necessario specificare un file di registro in cui le azioni intraprese da netsh possano essere registrate. Ad esempio, al prompt dei comandi digitare uno degli esempi di comando elencati di seguito.

netsh int ip reset resetlog.txt
netsh int ip reset c:\resetlog.txt

Lo stack TCP/IP verrà quindi ripristinato nel sistema e le azioni effettuate verranno registrate nel file di registro resetlog.txt. Nel primo esempio il file di registro viene creato nella directory corrente, mentre nel secondo esempio viene utilizzato un percorso per stabilire la destinazione del file di registro. In entrambi i casi, se il file di registro specificato esiste già, il nuovo registro verrà aggiunto alla fine del file esistente.


L'esecuzione del comando netsh winsock reset potrebbe influire negativamente sui programmi che accedono o controllano Internet come antivirus, firewall o client proxy. Se dopo l'utilizzo di questa soluzione un programma non funziona più correttamente, reinstallare il programma per ripristinarne la funzionalità.

sabato 24 febbraio 2007

Google Desktop più ricco

Google aggiunge nuove funzionalità a Google Desktop. Ai maligni che sostengono essere una mossa per contrastare Windows Vista, la società risponde che non è vero!

Erano in fase di sviluppo da tempo, a prescindere dal lancio del nuovo sistema operativo Microsoft. Questa la tesi di cui si fa scudo Google. Sta di fatto che la utility di casa, Google Desktop, offre ora tantissime nuove funzionalità. La barra laterale, per esempio, prevede la visualizzazione di diversi strumenti, tra cui calendari, orologi, etc. Insomma, qualcosa di simile a quanto è possibile vedere sulla scrivania dell'ultimo nato di casa Microsoft.

Google sostiene che le novità introdotte sono la risposta alle richieste dei propri utenti e nulla hanno a che fare con Vista. Oltretutto, e questo verrà sicuramente apprezzato dai consumatori, l'applicazione Google è utilizzabile anche sui vecchi sistemi operativi, come Windows 2000 o XP.

Google mette tra l'altro a disposizione di tutti un kit specifico grazie al quale chiunque può realizzare nuovi gadget per l'applicazione. Nel kit c'è il cosiddetto Google Desktop Gadget Designer, un ambiente di lavoro per realizzare piccole applicazioni da aggiungere sul proprio Google Desktop.

venerdì 23 febbraio 2007

Collaborazione tra SKY e Google Video

Nei giorni in cui YouTube si trova in difficoltà per le vicissitudini vissute con Viacom e CBS, Google Video Italia trova invece un nuovo alleato nella televisione satellitare SKY. L'annuncio giunge direttamente dal blog ufficiale di Google: «da oggi puoi vedere numerosi video offerti da SKY Italia direttamente su Google Video. Ogni settimana infatti SKY caricherà nuovi, interessanti filmati ricercabili anche attraverso la nostra piattaforma Google Video. Questi contenuti verranno selezionati da programmi trasmessi nei canali satellitari SKY Cinema, SKY Sport e SKY TG24».

SKY ha predisposto una pagina apposita sul proprio sito SKY Life promettendo filmati molto variegati che esordiscono al momento con nomi quali Leonardo Di Caprio, Robbie Williams, Anne Nicole Smith e l'accoppiata Ale e Franz. Tra le parti è attivo fin da ora uno scambio di link con l'homepage di Google Video dotata di focus su Sky Life e il sito SKY con modulo di ricerca e link alla homepage Google Video.

mercoledì 21 febbraio 2007

Wikipedia sarà messa al bando?

Una norma per proteggere i bambini in Rete, potrebbe decretare la fine di Wikipedia. L'ultima legge in materia di Internet ideata dal senatore statunitense Ted Stevens, con lo scopo di proteggere i bambini dagli avvoltoi informatici, potrebbe infatti decretare la fine della popolare enciclopedia online, almeno stando a quanto riportato da Computerworld.

La proposta di legge del senatore, tra le altre cose, obbliga ogni scuola o biblioteca che riceve sussidi per Internet a bloccare l'accesso a "siti Web interattivi". Secondo Computer World, sarebbero inclusi tutti i social network, i blog e ovviamente Wikipedia. Anche MySpace sarebbe certamente vietato. Il peccato di Wikipedia è di essere interattiva, e secondo la proposta di legge di Steven rende possibile per un pedofilo adescare un ragazzino. L'interattività, a quanto pare, rende possibili queste cose.

Se la proposta di legge passerà, bruciare i libri interattivi diventerà una moda nel "paese della libertà". Una utile azione simbolica per proteggere i bambini dai pericoli delle enciclopedie.

lunedì 19 febbraio 2007

Microsoft rilascia in beta MSN Soapbox

È stata rilasciata nei giorni scorsi la prima beta pubblica di MSN Soapbox, un servizio di video online con il quale Microsoft intende entrare in competizione diretta con YouTube.

Come YouTube, Soapbox consente agli utenti l'upload di video in qualsiasi formato, con la possibilità di aggiungervi tag e categorizzazioni, così da renderne più semplice il reperimento. La differenza con il servizio offerto da Google è che la visione e la ricerca possono avvenire nella medesima schermata. Soapbox, tuttavia, al momento funziona esclusivamente con Internet Explorer e non supporta Firefox.

Al momento, secondo la stampa americana, Microsoft si è limitata al rilascio della beta senza accompagnarla da alcuna particolare presentazione o commento. Resta perciò poco chiaro come mai per questo servizio la società abbia deciso di utilizzare il brand MSN invece di Live, cosa che sarebbe in realtà più in linea con le politiche in area Web 2.0.

Google Apps for Your Domain al via?

Secondo quanto riporta la stampa statunitense, Google starebbe facendo gli ultimi ritocchi all'integrazione di Docs & Spreadsheets nel suo Google Apps for Your Domain.

Si tratta, secondo quanto è dato al momento di sapere, di un ulteriore passo verso la realizzazione di una suite completa di applicazioni per il mondo business, rese disponibili in modalità hosted. Per altro, sempre secondo le indiscrezioni, il rilascio di Google Apps for Your Domain sarebbe davvero imminente, tanto che c'è di chi ne fa una questione di giorni.

La soluzione integrerebbe dunque elaboratore testi, foglio di calcolo, posta, instant messaging, caledario e pianificazione online. Alle aziende l'opportunità di erogare tutti questi servizi con il loro dominio Internet, concedendoli in utilizzo ai loro utenti.

La soluzione al momento sembra interessare in modo particolare le università statunitensi, che negli ultimi mesi hanno gradualmente implementato le diverse applicazioni presenti in Google Apps, offrendo, ad esempio, caselle Gmail a tutti i loro iscritti.

L'implementazione delle nuove soluzioni sembra dunque una interessante opportunità.

Da parte sua, pare che Google stia valutando l'opportunità di affiancare ai servizi base gratuiti, anche opzioni più sofisticate, a pagamento e indirizzate in modo più specifico alle realtà di più grosse dimensioni.

sabato 17 febbraio 2007

Sconosciuta usabilità

«Sito ottimizzato per Microsoft Internet Explorer, risoluzione 800x600». Quante volte lo abbiamo letto (e scritto... chi è senza peccato scagli la prima pietra)? La frase è composta da due paradigmi: mentre il secondo è stato superato con una adeguata organizzazione della pagina e del codice, e tale nozione è entrata ormai nell'abbeccedario del webmaster comune, il primo paradigma rimane, contro ogni attesa e logica, ancor sempre pesantemente valido. Come molti temevano, l'uso di un browser piuttosto che di un altro è una abitudine che regolamenta gli standard più di ogni autorità, e se anche oggi Internet Explorer risulta essere in calo verticale rispetto all'arrembante concorrenza dei "piccoli" Firefox, Netscape, Opera e Safari, la sua legge sembra rimanere valida nel mondo del Web. Ora come ora, insomma, 50 milioni di Firefox non sono sufficienti a scalfire il dubbio della maggior parte di coloro i quali mettono insieme l'HTML delle proprie pagine.

È questa la conclusione a cui è giunto il gruppo SciVisum il quale, dopo una ricerca volta ad indagare circa la compatibilità dei siti Web inglesi con i vari browser esistenti, ne ha dedotto come ancora molti siti siano ancora solo e sempre ottimizzati per Internet Explorer. Per estensione è molto facile ipotizzare simile situazione anche in paesi che non siano la sola Inghilterra. In Italia la notizia è stata riportata inizialmente da vnunet.it, che sentenzia nella propria analisi: «senza rispettare i dettami del W3consortium, i Web devoloper si dimenticano del buon senso: non è logico snobbare la visualizzazione di un browser come Firefox forte di 50 milioni di download, e oggi secondo browser più popolare dopo Internet Explorer»; The Register qualche giorno prima riportava, in riferimento alla ricerca SciVisum, il senso di sorpresa espresso dal Human Factors International (gruppo che si occupa di usabilità gestendo corsi informativi e prodotti editoriali sul tema); PC Pro chiosa invece «Internet rimane più facile per Explorer».

I dati raccolti dal gruppo SciVisum evidenziano come la maggior parte dei siti Web non sia ottimizzata per una visualizzazione estesa delle pagine su ogni navigatore, e addirittura un sito su dieci sia inibito dalla visualizzazione tramite un browser quale Firefox (paginate bianche ed altri errori vari). Tale problematica sarebbe dovuta al fatto che ben il 7% dei siti Web monitorati abbia codice al di fuori delle raccomandazioni W3C e contemplato solo dalla visualizzazione con Internet Explorer. La ricerca è supportata inoltre da esempi eccellenti, uno dei quali addirittura residente sotto dominio governativo .gov.uk.

Non si può ovviamente fare di tutta l'erba un fascio e sicuramente tra i webmaster professionisti sono ormai pochi quelli che ignorano l'elementare regola della compatibilità del codice. Il Web è fatto però perlopiù di webmaster improvvisati, di persone che si avventurano sul codice con il semplice scopo di mettere online i propri contenuti senza troppe pretese. Ed in questa anarchia fatta di una mancata erudizione delle regole basilari del Web, Internet Explorer si impone come regola ed arbitro degli standard non autorizzati ma reali. Tale situazione non è certo nuova ed è anzi probabilmente in calando rispetto ad alcuni anni or sono quando il browser Microsoft dominava incontrastato il mercato. Ma nel momento in cui la coscienza di un uso più consapevole della navigazione ha spinto molti ad approdare a Firefox con lo scopo di avere a disposizione un mezzo più affidabile e sicuro, l'assenza di un codice uniformato agli standard vede molti navigatori in difficoltà. Tale difficoltà, specularmente, si riflette sui siti non contemplanti una giusta compilazione del codice: nel momento in cui un utente si trova una pagina mal formattata o addirittura paginate di errore, automaticamente il webmaster perde un visitatore ed i contenuti perdono un lettore.

SciVisum non si limita a fotografare l'errata impostazione della maggior parte dei webmaster, ma suggerisce il primo passo da compiere per tentare di regolarizzare la situazione e migliorare la navigabilità del Web: secondo il gruppo bisogna infatti innanzitutto ottemperare alle specifiche dettate dal W3C in quanto a Cascading Style Sheets 2 (CSS2). A supporto delle tesi avanzate, SciVisum riporta inoltre la quantificazione della penetrazione di Firefox sul mercato valutandola circa al 7-8%. In un paese quale la Germania, però, il browser della Mozilla Foundation tocca una punta di quasi il 25%, il che significa che in Germania un utente su 4 (quell'utente che per scelta personale ha deciso di privilegiare la propria sicurezza mettendo da parte un browser da più parti indicato come causa primaria dei problemi oggi presenti sul Web) ha concreta difficoltà a navigare a causa della mancata compatibilità di troppi siti con gli standard imposti.

Il problema dell'usabilità rimane dunque primariamente un problema di conoscenza e di informazione. Se ogni webmaster sapesse che basterebbe seguire poche semplici regole per avere un sito Web perfettamente visitabile da chiunque, probabilmente nessuno si tirerebbe indietro e nessuno, soprattutto, si impegnerebbe ancora in un fastidioso «Sito ottimizzato per Microsoft Internet Explorer, risoluzione 800x600». O superiori.

Microsoft abbandona il Times New Romans

Il cambiamento, per quanto esclusivamente formale, non è di poco conto: dopo anni di Times New Romans, infatti, Microsoft cambia il proprio carattere predefinito in Office e si affida ad una new entry: Calibri, di Lucas de Groot. Calibri non è però l'unico font a comparire nella lista di quelli precaricati in Office: completano la serie Candara, Constantia, Corbel (Sans-Serif) e Consolas («monospaced»).

La notizia è stata segnalata da Webnews.HTML.it ed assume un certo rilievo nei giorni in cui Microsoft Office 2007 inizia ad affermarsi sul mercato.

Seguono alcuni esempi dei nuovi font Microsoft:

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Eccoci qui! Inauguriamo oggi Dantius Journal, il blog di ArchiLogica dedicato al mondo dell'Information Technology.

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