lunedì 15 novembre 2010

In arrivo l'e-mail made in Facebook

La notizia, diffusa nel corso del fine settimana e in attesa di conferma proprio nella giornata di oggi, è che Facebook sarebbe pronta a lanciare un proprio servizio di posta elettronica denominato Titan.

In base alle indiscrezioni che circolano in Rete, il servizio non solo si porrebbe in diretta concorrenza con Google e la sua Gmail, ma aprirebbe una nuova sfida nel mondo dei servizi in the cloud, soprattutto se dovesse concretizzarsi l'alleanza con Microsoft e l'integrazione nella posta della versione online del pacchetto Office. Gli utenti potranno così condividere testi, presentazioni e fogli di calcolo nello stesso modo in cui già fanno sulla posta di Google grazie a Google Docs.

In attesa dei dettagli, gli analisti si stanno già dando da fare. Che la decisione di Zuckerberg sia sensata, in un'ottica di ampliamento della portata di Facebook è fuor di discussione, così come può aver senso anche ogni strategia che aggiunga concorrenzialità a un mercato incardinato su pochi big player.

Restano però alcune considerazioni di fondo. Che la comunicazione via e-mail possa essere, e di fatto sia, la naturale estensione di un servizio quale è Facebook è chiaro. Come questa possa però estendersi anche a soggetti esterni al network è meno palese. Per non parlare poi delle difficoltà tecniche insite nella necessità di integrarvi una serie di servizi aggiuntivi, dai filtri all'antispam, dall'antimalware alla gestione degli allegati, tipici dei servizi di e-mail.

Il varo di un servizio di posta all'interno di un mondo chiuso, quale è al momento Facebook, per qualcuno ha tutto il sapore di un salto a ritroso nel tempo, ai tempi di Aol e Compuserve. E in tempi in cui l'apertura dei servizi è la chiave della loro diffusione, questo aspetto sembra già un limite.

martedì 9 novembre 2010

Google presenta l'anteprima di ricerca istantanea

Sull'onda di Google Instant (che anticipa le possibile ricerche richieste), Mountain View ha pensato un altro modo per far risparmiare secondi preziosi ai suoi utenti: si chiama Anteprima Istantanea e, come dice il nome, offre un'anteprima dei risultati senza dover aprire un'altra scheda o finestra.

Si tratta di una funzione di estrema utilità con la quale il motore di ricerca, in modo del tutto istantaneo, offre all’utente non soltanto una serie di risultati in risposta alle query formulate, ma consente anche di vedere una anteprima della homepage per favorire l’utente nell’identificazione del sito.


Il funzionamento è semplice: una volta formulata la query, Google Anteprima Istantanea offre immediatamente le risposte per quanto cercato. Al fianco di ogni risultato comparirà d'ora in poi l'icona raffigurante una lente di ingrandimento: il semplice passaggio del mouse su questa icona consente di vedere l'anteprima del sito relativo.

A partire da oggi Anteprima Istantanea è disponibile su Google.com e, spiega Google, entro i prossimi giorni sarà disponibile in 40 lingue differenti, italiano compreso.

lunedì 8 novembre 2010

Office 365: la suite di Microsoft diventa cloud

Quello che ieri si comprava, oggi si affitta, trasformando così i costi fissi in variabili, il cui ammontare è legato alle necessità dell'azienda e - in definitiva - all'andamento del suo business. La tendenza dominante nel mondo della tecnologia non risparmia Microsoft, che ha annunciato il lancio di Office 365.

La società offrirà la sua suite di produttività come servizio in abbonamento. Cambiandone anche il nome. Non più Business Productivity Online Suite, nome con il quale più volte Microsoft ha fatto riferimento al progetto, ma un decisamente più accattivante Office 365.

In questa nuova versione, Office non solo sposa in pieno la visione in the cloud alla quale Microsoft si è da tempo votata, ma risponde anche alle linee guida annunciate per Office 2010: una suite per la produttività utilizzabile sia on premise, sia sulla nuvola.

Annunciati anche i piani tariffari che accompagnano il prodotto, in attesa della localizzazione e delle proposte per il nostro mercato nazionale. I prezzi svelano il focus particolare sulle micro e piccole imprese, considerato che al prezzo di 5,25 euro per utente al mese si ha l'accesso a Office Web Apps, Exchange Online, SharePoint Online e Lync Online. Un target che in Italia costituisce la stragrande maggioranza del mondo imprenditoriale (oltre il 90 per cento delle aziende attive) e che interessa alla software house statunitense principalmente per due motivi: è il segmento che più ha sofferto la crisi degli ultimi due anni e oggi si ritrova con le tasche vuote; tradizionalmente è il meno attento ai temi della sicurezza.

Più articolata l'offerta per la Pubblica Amministrazione e le grandi aziende, con la previsione di un ventaglio di soluzioni che possono essere composte in base alle esigenze del singolo cliente e al suo budget in tema di sicurezza, con un range che oscilla dai 2 ai 20 euro mensili (con la versione completa che include la suite desktop Office Pro Plus, oltre a Sharepoint, Exchange e agli altri tool di collaborazione). Anche in questo caso viene abolito il costo iniziale, che costituiva una barriera all'ingresso per le soluzioni Microsoft.

Indipendentemente dalle caratteristiche della clientela, la suite è accessibile da qualsiasi device, fisso o mobile. Un approccio che viene incontro alla crescente tendenza di lavorare in mobilità, anche tra le aziende più piccole. La suite è compatibile con sistemi Windows e Mac recenti, e con Internet Explorer, Firefox e Safari, oltre che (ma solo in parte) con Chrome.

Altre due novità sono previste per Office 365 il prossimo anno: l'inclusione di Microsoft Dynamics CRM Online per offrire l'intera esperienza Microsoft in soluzioni per la produttività aziendale a organizzazioni di tutti i tipi e di tutte le dimensioni. Infine, il debutto nel settore accademico, che metterà a disposizione degli studenti e del personale di istituti scolastici e atenei tecnologie progettate per le esigenze dell'ambito educativo.

Microsoft parte ora con una prima fase di beta, accessibile a un numero limitato di utenti, mentre la disponibilità del servizio è prevista per il prossimo anno.

sabato 6 novembre 2010

MySpace si rinnova

Un nuovo logo, una nuova vocazione, una nuova interfaccia: un nuovo MySpace. La nuova avventura è iniziata lo scorso 26 ottobre, ma arriverà all'intera community nel giro delle prossime settimane sulla base di un programma di release graduale. Molto, infatti, sta per essere rivoluzionato sul social network: si tratta di una netta cesura rispetto al passato, di una revisione completa destinata a configurare un punto di rottura ed una svolta definitiva.


Decisione, peraltro, inevitabile: MySpace, il primo leader storico nel mondo dei social network, è stato nel tempo completamente eclissato dall'insorgere di Facebook e dal nuovo fenomeno Twitter diventando nei fatti il terzo in classifica e portandosi sulle spalle un trend di pesante decadenza. Quel che il team MySpace auspica ora è un nuovo focus, più preciso rispetto al passato, nel quale l’utente non socializza per cercare amici, ma per usare la propria community come uno spazio di dialogo e condivisione. Il focus si sposta dalle relazioni ai contenuti, allontanando così MySpace da Facebook per meglio identificarne la personalità.

Grandi novità soprattutto dal punto di vista dell'interfaccia. Il vecchio caotico MySpace diventa un social network più identificabile nel quale l'utente avrà a disposizione un numero ristretto di template all'interno del quale esprimere il proprio "spazio". Cambia anche il logo, nuova espressione di un sito sempre più pensato attorno alle volontà ed alle attività dell'utente.

La svolta è però piena di insidie: se è vero che MySpace riuscirà con questa sterzata ad allontanarsi dall'ombra lunga di Facebook, al tempo stesso dovrà convincere la propria community di quanto le nuova offerta possa essere appetibile. Album musicali, telefilm ed altri contenuti tipici della "Generazione Y" saranno il mantra che accompagnerà il lancio del nuovo MySpace, la cui utenza ambita diventa sempre più giovane ed identificabile. Per il social network di Rupert Murdoch iniziano gli esami che contano: se la sfida sarà perduta, la News Corp. dovrà rinunciare al settore nonostante ai tempi l'acquisizione fosse stata (come dichiarò lo stesso Murdoch) «un vero affare».

sabato 16 ottobre 2010

Smau Milano 2010

Ormai appuntamento tra i più attesi dell'autunno milanese, dal 20 al 22 ottobre torna lo Smau, l'Esposizione Internazionale di Information & Communications Technology, giunta alla bellezza della 47° edizione.

Anche quest'anno l'evento dedicato alle tecnologie per l'informazione e la comunicazione sarà ospitato nei padiglioni della Fiera di Milano City, che l'anno scorso fu "presa d'assalto" da quasi 47mila visitatori.

In esposizione, un'ampia gamma di servizi e tecnologie per l'impresa e la pubblica amministrazione, con la partecipazione di produttori e distributori di hardware e software, telecomunicazioni, sound & vision, per un pubblico specializzato di addetti ai lavori tradizionalmente composto da manager, decision makers aziendali, funzionari e liberi professionisti. Un'offerta sempre all'avanguardia, che rende lo Smau un punto di riferimento del mercato internazionale, testimoniato del resto dalla massiccia partecipazione dei media e giornalisti alla manifestazione.

L'esposizione si propone anche come momento di approfondimento e di iniziative per stupire i visitatori con gli ultimi ritrovati della tecnologia applicata al mondo dell'informazione e delle comunicazioni.

Il programma della manifestazione è online sul sito www.smau.it.

lunedì 5 luglio 2010

Ecofont, il carattere salva-toner

È difficile quantificare l’enorme massa di documenti e foto che vengono quotidianamente stampati e poi archiviati o, ancor peggio, buttati via negli uffici, nelle scuole o nelle nostre case. Un utilizzo spesso sconsiderato di carta, inchiostri e rifiuti che si ripercuote negativamente sulle spalle del pianeta Terra.

Ultimamente, però, la crescente presa di coscienza delle problematiche ambientali ha fatto sì che venissero adottati alcuni accorgimenti tecnologici di carattere "green" che possano limitare considerevolmente questo sperpero di risorse: basti pensare a Ecofont, un carattere tipografico e informatico scaricabile dal sito Internet www.ecofont.com, che promette di far risparmiare una buona percentuale di inchiostro alle nostre stampanti (circa il 20%).

Come? Niente di più semplice: all'interno delle singole lettere e dei simboli del carattere vi sono moltissimi puntini bianchi, come dei piccolissimi cerchi vuoti che la stampante non stampa, contenendo così il consumo complessivo d’inchiostro. Queste zone bianche, ovviamente, risultano impercettibili quando il testo è stampato nelle dimensioni utilizzate per i comuni fogli di Word (in formato A4).

Questo font è nato come sviluppo di un carattere Open Source già largamente utilizzato in ambienti Windows, Mac e Linux, cioè Vera Sans, che è stato già scelto da molti uffici della Pubblica Amministrazione per la redazione di documenti ufficiali.

Ecofont è gratuito e può essere scaricato al seguente indirizzo.

lunedì 28 giugno 2010

FamilyShield, il parental control di OpenDNS

OpenDNS ha annunciato il lancio di FamilyShield, servizio interessante ed interamente gratuito che consente ai genitori di controllare in modo facile ed efficace le pagine visionabili dai propri bambini, limitando loro l'accesso sul Web a contenuti di diverso tipo.

OpenDNS, servizio alternativo e gratuito di risoluzione di DNS per i consumatori, mira con questa mossa a catturare l'interesse dei genitori verso i propri servizi, puntando soprattutto sulla semplicità d'uso. FamilyShield necessita infatti solo dell'attivazione del servizio: nessun download, nessuna installazione, nessuna configurazione che possa confondere l'utente meno esperto. Il servizio per il controllo parentale si imposta direttamente sul proprio DNS e va a interessare la protezione non solo sui PC ma anche sulle piattaforme di gioco come Xbox 360 e Nintendo Wii, e su qualunque dispositivo dotato di connettività Wi-Fi.

FamilyShield non blocca solamente i siti con materiale pornografico, ma anche siti Web conosciuti come proxy e anonymizer, ovvero quegli stratagemmi che utilizzano i ragazzi per aggirare i filtri ed evitare così le eventuali protezioni preimpostate dai genitori. Interessante poi il blocco automatico nel caso in cui malware o siti noti per attacchi di phishing tentino di rubare l'identità dell'utente, anche se gli esperti in sicurezza avvertono che questo servizio non dovrebbe essere considerato come alternativa ad un anti-malware, ma solo come un ulteriore modo per difendersi. Interessante, infine, la promessa di OpenDNS di aggiornare 24 ore su 24 l'elenco dei siti bloccati. Ciò significa che ogni volta che un nuovo sito con contenuti rischiosi verrà scoperto sul Web, OpenDNS andrà a proteggere automaticamente i propri utenti senza che i genitori debbano compiere alcuna ulteriore azione.

FamilyShield sembra a questo punto il modo più semplice per proteggere i propri bambini dai pericoli del Web. Il servizio è stato progettato per essere fruito anche da chi non possiede una sufficiente dimestichezza con gli strumenti informatici, e probabilmente tal mossa permetterà a OpenDNS di allargare la sua base di utenza che attualmente conta già 18 milioni di persone ed oltre 40.000 scuole.

mercoledì 23 giugno 2010

Google Docs diventa anche un OCR per PDF e immagini

Google ha introdotto in dotazione standard una nuova funzione all'interno della propria suite di strumenti online Google Docs. Il servizio consta di un convertitore automatico in grado di prelevare un file PDF e di archiviarlo su Google Docs come semplice file testuale risalendo all'origine del documento e permettendone l'editing.

Google aveva introdotto questa funzione ormai da mesi, ma in semplice applicazione sperimentale. Ora la conversione avviene invece su semplice richiesta, anche se al momento i problemi di funzionamento sembrano ancora essere elevanti. Semplicemente, Google non fa altro che applicare a Google Docs quella tecnologia OCR già adottata nel processo di scannerizzazione dei libri nelle biblioteche americane: il file viene analizzato dall'OCR, l'immagine diventa testo ed il testo diventa un file sul quale è possibile intervenire tramite Google Docs parola per parola, lettera per lettera. Per essere analizzato il file viene caricato direttamente dall'utente per l'archiviazione, ed è in questo passaggio che il sistema richiede la volontà all'utente relativa ad una eventuale conversione in formato modificabile.


Le prime prove sul campo indicano una fallacia dell'OCR strettamente dipendente dalla qualità del file  originale e dunque ogni valutazione va effettuata su singoli casi e sulle singole condizioni qualitative dei file. La qualità complessiva del servizio è comunque sufficiente e del tutto paragonabile ad altri software dedicati.

L'opzione "Converti testo da file PDF o file di immagine nel formato di Google Documenti" permette a Google di effettuare un'operazione a parte, per la quale viene richiesta specifica volontà: non viene pertanto salvata una copia del file caricato, ma soltanto abilitata la conversione per l'editing, il controllo e la fruizione su Google Docs. Il file caricato può essere al massimo di 10 MB e con una risoluzione di 25 megapixel. Con tanto di avviso: «più è grande il file, più tempo ci impiegherà l'OCR».

Per una prova diretta del nuovo strumento è sufficiente selezionare la conversione OCR nel momento in cui si inizia la procedura di upload, cliccando sul tasto carica.

giovedì 11 febbraio 2010

Google Buzz non rispetta la privacy

Google Buzz si sta dimostrando più indiscreto del previsto. La configurazione predefinita del nuovo strumento social, da poco introdotto in Gmail, espone le attività degli iscritti al servizio alla vista degli altri utenti della Rete. Tale condizione potrebbe mettere in pericolo la privacy degli utilizzatori del nuovo sistema e potrebbe indurre i responsabili di Mountain View a rivedere in parte il funzionamento della nuova piattaforma.

Quando un utente attiva per la prima volta Google Buzz, il sistema crea automaticamente un elenco dei follower basato sui contatti presenti nella rubrica di Gmail e sulle conversazioni svolte via e-mail e chat. La lista viene pubblicata in automatico anche nel profilo Google dell'utente, ma l'operazione avviene sostanzialmente all'insaputa del nuovo iscritto e senza alcun avviso ben evidente da parte della piattaforma. L'elenco degli individui cui si è iscritti risulta così visibile a tutti gli utenti della Rete, che hanno la possibilità di consultare le liste dei contatti altrui e di aggiungere nuove persone da seguire ai loro Google Buzz.

Il sistema prevede naturalmente la possibilità di eliminare l'elenco dei contatti dal proprio profilo Google pubblico, ma solamente in un secondo momento dopo l'attivazione di Buzz. Il procedimento per rimuovere la lista è semplice, ma potrebbe risultare poco intuitivo specialmente per gli utenti meno esperti. La modifica non può essere effettuata attraverso Gmail, ambiente nel quale è stato inserito Google Buzz, ma tramite "Impostazioni account Google". Raggiunta la sezione è necessario selezionare la voce "Modifica profilo" e, nella pagina che compare, deselezionare la voce "Visualizza l'elenco delle persone di cui seguo gli aggiornamenti e delle persone che seguono i miei aggiornamenti". Cliccando successivamente sul tasto "Salva modifiche" a fondo pagina, l'elenco dei propri contatti viene rimosso dal profilo e sottratto dagli sguardi indiscreti degli altri utenti.

Google potrebbe facilmente disinnescare le preoccupazioni sulla privacy adottando una strategia speculare alla attuale, ovvero rendendo non visibile la lista dei contatti nei profili pubblici dei propri utenti. Ciò consentirebbe a ogni iscritto di scegliere in un secondo momento il livello di riservatezza del proprio profilo, pubblicando o meno l'elenco delle persone che segue attraverso Google Buzz. Una strategia analoga viene adottata già da alcuni social network e non dovrebbe comportare particolari problemi tecnici per essere attuata.

La strada finora percorsa da Mountain View è probabilmente legata alla volontà di far conoscere e diffondere il più rapidamente possibile il nuovo servizio. La scelta stessa di inserire uno strumento simile nel trafficato servizio di posta Gmail indica l'intenzione di Google di espandere rapidamente il bacino di utenti del nuovo servizio Buzz. Secondo alcuni osservatori, la presenza della piattaforma social all'interno di Gmail potrebbe però rivelarsi controproducente specie in ambito business. Nel corso degli ultimi mesi, numerose società hanno deciso di limitare l'accesso ad alcuni social network, come Facebook e Twitter, nel timore che un eccessivo utilizzo di tali strumenti potesse portare a un calo della produttività dei propri dipendenti. Filtrare un servizio presente all'interno di un sistema di posta elettronica molto utilizzato potrebbe comportare problemi tecnici non banali e rendere meno appetibile Gmail.

Nel corso degli ultimi giorni numerosi utenti hanno anche lamentato l'eccessiva invadenza del nuovo Google Buzz. I commenti inseriti sulla piattaforma vengono duplicati e inviati automaticamente alla propria inbox Gmail. Ciò consente di seguire meglio le conversazioni e di rispondere con maggiore tempestività, ma al tempo stesso intasa le inbox con messaggi ridondanti già disponibili e segnalati nella nuova sezione Buzz di Gmail. L'invio dei commenti nella casella email avviene automaticamente e per escludere tale funzionalità occorrono alcuni passaggi macchinosi, che non risolvono alla radice il problema.

Infine, in molti segnalano l'impossibilità di scomparire del tutto da Buzz. Il nuovo servizio può essere disattivato all'interno di Gmail attraverso la voce "disattiva buzz" scritta in piccolo a fondo pagina, ma tale operazione non fa scomparire automaticamente il proprio account dalla ricerca dei contatti. Alcuni utenti segnalano, inoltre, che anche cancellando il proprio profilo Google il nominativo non scompare totalmente dagli elenchi.

Impostazioni predefinite poco efficaci per la protezione della privacy, regole poco chiare e ridondanza nella gestione delle conversazioni dimostrano quanto il nuovo Google Buzz sia ancora acerbo e distante da alcune soluzioni analoghe presenti in Rete da tempo come, per esempio, FriendFeed. La scelta di offrire il servizio all'interno di Gmail costituisce sicuramente un'opportunità per Mountain View, ma al tempo stesso una scommessa molto rischiosa. I margini di miglioramento per Google Buzz sono ampi, ma occorrerà intervenire rapidamente per risolvere i dubbi e accogliere le critiche degli utenti. La strada appare al momento in salita.

martedì 9 febbraio 2010

Google, in arrivo la social Gmail

Google sta per aggiungere un profilo social alla propria casella di posta elettronica Gmail. L'incontro tra le webmail ed i social network è tutto fuorché una novità: Yahoo! ha già mosso le proprie pedine su questa direttrice, Facebook starebbe lavorando in direzione uguale e contraria (dal social network alla webmail) ed ora Gmail altro non starebbe facendo se non un inseguimento difensivo.

Il rumor è spuntato da poche ore, ma le conferme potrebbero già essere prossime: il team Google ha annunciato per oggi una conferenza stampa per presentare «alcune innovazioni in due dei nostri prodotti più popolari». Gmail potrebbe pertanto essere uno dei due prodotti, in compagnia di Google Talk o altri servizi complementari. La nuova funzione dovrebbe permettere un aggiornamento del proprio messaggio di stato, offrendo così informazioni personalizzate da veicolare con funzione social.

Google ha investito già molto tempo e molte risorse nel mondo dei social network, ma ad oggi è questo il maggior tallone d'Achille del gruppo. Orkut è infatti una realtà di successo soltanto in Brasile, mentre Latitude ed altri prodotti similari non hanno al momento sfondato. L'inseguimento a Facebook potrebbe essere ormai partito in modo tardivo e la partnership tra Zuckerberg e Ballmer è qualcosa in grado di spaventare (ancor più per il fatto di vedere Bing guidare le ricerche veicolate dalle pagine del social network).

Il successo dell'iniziativa dipenderà però da varie componenti, la principale delle quali è la partecipazione degli utenti nell'affidare al servizio le proprie emozioni, i propri update e la propria vita sociale online. Il tentativo potrebbe essere quello di spostare le comunicazioni degli utenti dal polo attrattivo di Facebook, carpendo almeno parte del mercato e sottraendola alla controparte. L'alchimia del progetto dipenderà però in larga misura dal modo in cui le varie componenti verranno utilizzate e commistionate nella nuova appendice della webmail che seppe stupire il mondo con la capienza rivoluzionaria offerta gratis agli utenti.

Oggi il gratis non è più sufficiente: ora serve il "social". Entro poche ore sarà possibile capire come e se Gmail sia ancora capace di stupire.

venerdì 5 febbraio 2010

Compri Office 2007 e ti regalo Office 2010

Gli utenti che acquisteranno nel corso dei prossimi mesi una copia di Microsoft Office 2007 potranno ottenere gratuitamente Office 2010 a partire dal mese di giugno. La notizia è stata pubblicata accidentalmente, e subito rimossa, da uno dei siti Web appartenenti alla Microsoft U.S. Partner Community, destando molta attenzione tra gli utilizzatori della celebre suite di applicativi per la produttività.

Stando alle informazioni rimaste visibili online per poche ore, il nuovo progetto commerciale del colosso dell'informatica sarà battezzato "Microsoft Office 2010 Technology Guarantee Program" e dovrebbe consentire alla società di Redmond di mantenere ancora costanti le consegne di Office 2007, attenuando l'usuale calo fisiologico delle vendite in vista dell'arrivo di una nuova edizione di un pacchetto software. L'iniziativa consentirà infatti a coloro che acquisteranno una copia di Office 2007, con o senza un nuovo personal computer, nel periodo compreso tra il 5 marzo e il 30 settembre 2010, di ottenere gratuitamente una copia del nuovo Office 2010. Gli utenti interessati dovranno installare e attivare la versione 2007 della suite di applicativi entro il prossimo 30 settembre e inoltrare la richiesta per l'edizione 2010 gratuita entro la fine del seguente mese di ottobre.

Attraverso la propria product key e una ricevuta, si avrà la possibilità di dimostrare l'autenticità del prodotto acquistato e la data dell'acquisto. Ricevuto il via libera da Microsoft, gli utenti di Office 2007 aderenti all'iniziativa potranno scaricare una copia di Office 2010 direttamente online o, a loro discrezione, potranno richiedere l'invio di una versione dell'applicativo su disco. Con ogni licenza dell'attuale versione di Office, acquistata tra il 5 marzo e il 30 settembre, sarà possibile ottenere una copia gratuita della nuova edizione della suite di applicativi per un massimo totale di 25 licenze per persona.

Le informazioni trapelate comprendono anche alcuni dettagli sul programma di aggiornamento previsto da Redmond. I proprietari della versione Office Home and Student 2007 potranno utilizzare l'edizione aggiornamento Office Home and Student 2010, gli utenti di Office Standard 2007 potranno passare a Office Home and Business 2010, per le edizioni Office Small Business 2007 e Office Professional 2007 la versione di upgrade sarà la Office Professional 2010, mentre per Microsoft Publisher 2007 è stata prevista l'edizione Microsoft Publisher 2010.

Salvo particolari cambiamenti di programma, il piano per l'upgrade delle edizioni di Office ricalca molto le iniziative avviate in passato da Microsoft per stimolare l'acquisto della nuova edizione del proprio pacchetto di applicativi per la produttività. Attraverso uno scarno comunicato, la società di Redmond ha ricordato come al momento non vi sia ancora nulla di ufficiale e non ha fornito ulteriori commenti in merito al "Microsoft Office 2010 Technology Guarantee Program". Se davvero il piano diventerà operativo a partire dal mese di marzo, una comunicazione ufficiale da parte del colosso dell'informatica potrebbe essere diffusa nel corso delle prossime settimane. I dettagli forniti potrebbero subire alcune variazioni a seconda delle strategie commerciali adottate da Microsoft nei numerosi paesi in cui è presente.

martedì 12 gennaio 2010

OffiSync: integrare Google Documenti in Microsoft Office

I benefici apportati da Google Documenti sono noti, in particolare per chi lavora in team sugli stessi documenti. Il servizio di Google consente di editare i file online collaborando in tempo reale con i propri colleghi via Internet, anche se si trovano all'altro capo del mondo, di visualizzare i propri documenti da qualsiasi computer ovunque ci si trovi senza doversi ricordare di portarli con sé e di utilizzare in modo pratico il contenuto dei documenti in siti e servizi Web.

Le funzionalità di editing di Google Documenti sono però inferiori a quanto offerto da Microsoft Word, Excel o PowerPoint, inoltre in ambito lavorativo la maggioranza degli utenti è abituata a utilizzare l'interfaccia della suite Microsoft Office. Purtroppo Office sino ad oggi poteva integrarsi al meglio solo con lo spazio online di Microsoft Office Live Workspace, e non con Google Documenti. Sino ad oggi, perché è stato recentemente presentato un plug-in per Office, chiamato OffiSync, che consente proprio l'integrazione tra la suite Microsoft e il servizio online di Google.

Con OffiSync è possibile utilizzare Word, Excel o PowerPoint, con la loro interfaccia familiare e le potenti funzionalità, per editare offline i documenti memorizzati su Google Documenti. Inoltre direttamente dall'interno di Office è possibile salvare i documenti online su Google Documenti o condividerli con i propri colleghi. Non è invece possibile lavorare in team direttamente da Office, in quanto OffiSync non si "accorge" se il documento è stato modificato su Google Documenti mentre è aperto in Office, dunque il plug-in è utile per l'editing individuale dei documenti o per la creazione di nuovi documenti, mentre per lavorare in team su di essi si dovranno usare necessariamente le funzionalità online di Google Documenti.

Ultimo punto di forza di OffiSync è l'integrazione della casella di ricerca di Google in Office: dall'interno dei programmi Microsoft diventa possibile effettuare ricerche e trovare pagine Web o immagini tramite il motore Google, avendole così già disponibili ad esempio per l'integrazione in un documento di Word o una presentazione di PowerPoint.

OffiSync è scaricabile gratuitamente al seguente indirizzo.