giovedì 11 febbraio 2010

Google Buzz non rispetta la privacy

Google Buzz si sta dimostrando più indiscreto del previsto. La configurazione predefinita del nuovo strumento social, da poco introdotto in Gmail, espone le attività degli iscritti al servizio alla vista degli altri utenti della Rete. Tale condizione potrebbe mettere in pericolo la privacy degli utilizzatori del nuovo sistema e potrebbe indurre i responsabili di Mountain View a rivedere in parte il funzionamento della nuova piattaforma.

Quando un utente attiva per la prima volta Google Buzz, il sistema crea automaticamente un elenco dei follower basato sui contatti presenti nella rubrica di Gmail e sulle conversazioni svolte via e-mail e chat. La lista viene pubblicata in automatico anche nel profilo Google dell'utente, ma l'operazione avviene sostanzialmente all'insaputa del nuovo iscritto e senza alcun avviso ben evidente da parte della piattaforma. L'elenco degli individui cui si è iscritti risulta così visibile a tutti gli utenti della Rete, che hanno la possibilità di consultare le liste dei contatti altrui e di aggiungere nuove persone da seguire ai loro Google Buzz.

Il sistema prevede naturalmente la possibilità di eliminare l'elenco dei contatti dal proprio profilo Google pubblico, ma solamente in un secondo momento dopo l'attivazione di Buzz. Il procedimento per rimuovere la lista è semplice, ma potrebbe risultare poco intuitivo specialmente per gli utenti meno esperti. La modifica non può essere effettuata attraverso Gmail, ambiente nel quale è stato inserito Google Buzz, ma tramite "Impostazioni account Google". Raggiunta la sezione è necessario selezionare la voce "Modifica profilo" e, nella pagina che compare, deselezionare la voce "Visualizza l'elenco delle persone di cui seguo gli aggiornamenti e delle persone che seguono i miei aggiornamenti". Cliccando successivamente sul tasto "Salva modifiche" a fondo pagina, l'elenco dei propri contatti viene rimosso dal profilo e sottratto dagli sguardi indiscreti degli altri utenti.

Google potrebbe facilmente disinnescare le preoccupazioni sulla privacy adottando una strategia speculare alla attuale, ovvero rendendo non visibile la lista dei contatti nei profili pubblici dei propri utenti. Ciò consentirebbe a ogni iscritto di scegliere in un secondo momento il livello di riservatezza del proprio profilo, pubblicando o meno l'elenco delle persone che segue attraverso Google Buzz. Una strategia analoga viene adottata già da alcuni social network e non dovrebbe comportare particolari problemi tecnici per essere attuata.

La strada finora percorsa da Mountain View è probabilmente legata alla volontà di far conoscere e diffondere il più rapidamente possibile il nuovo servizio. La scelta stessa di inserire uno strumento simile nel trafficato servizio di posta Gmail indica l'intenzione di Google di espandere rapidamente il bacino di utenti del nuovo servizio Buzz. Secondo alcuni osservatori, la presenza della piattaforma social all'interno di Gmail potrebbe però rivelarsi controproducente specie in ambito business. Nel corso degli ultimi mesi, numerose società hanno deciso di limitare l'accesso ad alcuni social network, come Facebook e Twitter, nel timore che un eccessivo utilizzo di tali strumenti potesse portare a un calo della produttività dei propri dipendenti. Filtrare un servizio presente all'interno di un sistema di posta elettronica molto utilizzato potrebbe comportare problemi tecnici non banali e rendere meno appetibile Gmail.

Nel corso degli ultimi giorni numerosi utenti hanno anche lamentato l'eccessiva invadenza del nuovo Google Buzz. I commenti inseriti sulla piattaforma vengono duplicati e inviati automaticamente alla propria inbox Gmail. Ciò consente di seguire meglio le conversazioni e di rispondere con maggiore tempestività, ma al tempo stesso intasa le inbox con messaggi ridondanti già disponibili e segnalati nella nuova sezione Buzz di Gmail. L'invio dei commenti nella casella email avviene automaticamente e per escludere tale funzionalità occorrono alcuni passaggi macchinosi, che non risolvono alla radice il problema.

Infine, in molti segnalano l'impossibilità di scomparire del tutto da Buzz. Il nuovo servizio può essere disattivato all'interno di Gmail attraverso la voce "disattiva buzz" scritta in piccolo a fondo pagina, ma tale operazione non fa scomparire automaticamente il proprio account dalla ricerca dei contatti. Alcuni utenti segnalano, inoltre, che anche cancellando il proprio profilo Google il nominativo non scompare totalmente dagli elenchi.

Impostazioni predefinite poco efficaci per la protezione della privacy, regole poco chiare e ridondanza nella gestione delle conversazioni dimostrano quanto il nuovo Google Buzz sia ancora acerbo e distante da alcune soluzioni analoghe presenti in Rete da tempo come, per esempio, FriendFeed. La scelta di offrire il servizio all'interno di Gmail costituisce sicuramente un'opportunità per Mountain View, ma al tempo stesso una scommessa molto rischiosa. I margini di miglioramento per Google Buzz sono ampi, ma occorrerà intervenire rapidamente per risolvere i dubbi e accogliere le critiche degli utenti. La strada appare al momento in salita.

martedì 9 febbraio 2010

Google, in arrivo la social Gmail

Google sta per aggiungere un profilo social alla propria casella di posta elettronica Gmail. L'incontro tra le webmail ed i social network è tutto fuorché una novità: Yahoo! ha già mosso le proprie pedine su questa direttrice, Facebook starebbe lavorando in direzione uguale e contraria (dal social network alla webmail) ed ora Gmail altro non starebbe facendo se non un inseguimento difensivo.

Il rumor è spuntato da poche ore, ma le conferme potrebbero già essere prossime: il team Google ha annunciato per oggi una conferenza stampa per presentare «alcune innovazioni in due dei nostri prodotti più popolari». Gmail potrebbe pertanto essere uno dei due prodotti, in compagnia di Google Talk o altri servizi complementari. La nuova funzione dovrebbe permettere un aggiornamento del proprio messaggio di stato, offrendo così informazioni personalizzate da veicolare con funzione social.

Google ha investito già molto tempo e molte risorse nel mondo dei social network, ma ad oggi è questo il maggior tallone d'Achille del gruppo. Orkut è infatti una realtà di successo soltanto in Brasile, mentre Latitude ed altri prodotti similari non hanno al momento sfondato. L'inseguimento a Facebook potrebbe essere ormai partito in modo tardivo e la partnership tra Zuckerberg e Ballmer è qualcosa in grado di spaventare (ancor più per il fatto di vedere Bing guidare le ricerche veicolate dalle pagine del social network).

Il successo dell'iniziativa dipenderà però da varie componenti, la principale delle quali è la partecipazione degli utenti nell'affidare al servizio le proprie emozioni, i propri update e la propria vita sociale online. Il tentativo potrebbe essere quello di spostare le comunicazioni degli utenti dal polo attrattivo di Facebook, carpendo almeno parte del mercato e sottraendola alla controparte. L'alchimia del progetto dipenderà però in larga misura dal modo in cui le varie componenti verranno utilizzate e commistionate nella nuova appendice della webmail che seppe stupire il mondo con la capienza rivoluzionaria offerta gratis agli utenti.

Oggi il gratis non è più sufficiente: ora serve il "social". Entro poche ore sarà possibile capire come e se Gmail sia ancora capace di stupire.

venerdì 5 febbraio 2010

Compri Office 2007 e ti regalo Office 2010

Gli utenti che acquisteranno nel corso dei prossimi mesi una copia di Microsoft Office 2007 potranno ottenere gratuitamente Office 2010 a partire dal mese di giugno. La notizia è stata pubblicata accidentalmente, e subito rimossa, da uno dei siti Web appartenenti alla Microsoft U.S. Partner Community, destando molta attenzione tra gli utilizzatori della celebre suite di applicativi per la produttività.

Stando alle informazioni rimaste visibili online per poche ore, il nuovo progetto commerciale del colosso dell'informatica sarà battezzato "Microsoft Office 2010 Technology Guarantee Program" e dovrebbe consentire alla società di Redmond di mantenere ancora costanti le consegne di Office 2007, attenuando l'usuale calo fisiologico delle vendite in vista dell'arrivo di una nuova edizione di un pacchetto software. L'iniziativa consentirà infatti a coloro che acquisteranno una copia di Office 2007, con o senza un nuovo personal computer, nel periodo compreso tra il 5 marzo e il 30 settembre 2010, di ottenere gratuitamente una copia del nuovo Office 2010. Gli utenti interessati dovranno installare e attivare la versione 2007 della suite di applicativi entro il prossimo 30 settembre e inoltrare la richiesta per l'edizione 2010 gratuita entro la fine del seguente mese di ottobre.

Attraverso la propria product key e una ricevuta, si avrà la possibilità di dimostrare l'autenticità del prodotto acquistato e la data dell'acquisto. Ricevuto il via libera da Microsoft, gli utenti di Office 2007 aderenti all'iniziativa potranno scaricare una copia di Office 2010 direttamente online o, a loro discrezione, potranno richiedere l'invio di una versione dell'applicativo su disco. Con ogni licenza dell'attuale versione di Office, acquistata tra il 5 marzo e il 30 settembre, sarà possibile ottenere una copia gratuita della nuova edizione della suite di applicativi per un massimo totale di 25 licenze per persona.

Le informazioni trapelate comprendono anche alcuni dettagli sul programma di aggiornamento previsto da Redmond. I proprietari della versione Office Home and Student 2007 potranno utilizzare l'edizione aggiornamento Office Home and Student 2010, gli utenti di Office Standard 2007 potranno passare a Office Home and Business 2010, per le edizioni Office Small Business 2007 e Office Professional 2007 la versione di upgrade sarà la Office Professional 2010, mentre per Microsoft Publisher 2007 è stata prevista l'edizione Microsoft Publisher 2010.

Salvo particolari cambiamenti di programma, il piano per l'upgrade delle edizioni di Office ricalca molto le iniziative avviate in passato da Microsoft per stimolare l'acquisto della nuova edizione del proprio pacchetto di applicativi per la produttività. Attraverso uno scarno comunicato, la società di Redmond ha ricordato come al momento non vi sia ancora nulla di ufficiale e non ha fornito ulteriori commenti in merito al "Microsoft Office 2010 Technology Guarantee Program". Se davvero il piano diventerà operativo a partire dal mese di marzo, una comunicazione ufficiale da parte del colosso dell'informatica potrebbe essere diffusa nel corso delle prossime settimane. I dettagli forniti potrebbero subire alcune variazioni a seconda delle strategie commerciali adottate da Microsoft nei numerosi paesi in cui è presente.