domenica 21 febbraio 2016

Windows 7 e Windows 8: disabilitare l’aggiornamento forzato a Windows 10

Se siete possessori di una copia di Windows 7 o Windows 8 e fate regolarmente gli aggiornamenti avrete notato che ultimamente i messaggi che vi invitano ad effettuare l’aggiornamento a Windows 10 sono diventanti eccessivamente insistenti.

Microsoft sta infatti cercando di convincere i propri utenti ad installare il prima possibile il nuovo sistema operativo, distribuendone gratuitamente l'aggiornamento a chi è in possesso di una licenza originale di Windows 7, Windows 8 o Windows 8.1.

Se però non si è interessati ad utilizzare il nuovo sistema operativo, è possibile bloccare l'aggiornamento forzato a Windows 10 semplicemente modificando il valore DisableOSUpgrade nel Registro di sistema.

Andiamo a vedere come fare:
  1. fare clic sul pulsante Start, scegliere Esegui e digitare regedit nella casella Apri;
  2. individuare e selezionare la seguente chiave del Registro di sistema: HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows\WindowsUpdate;
  3. se è presente il valore DisableOSUpgrade, fare doppio click su di esso ed impostarlo su 1;
  4. se non esiste, fare click con il pulsante destro del mouse sulla chiave WindowsUpdate, selezionare Nuovo, Valore DWORD (32 bit), mettere come nome DisableOSUpgrade, fare doppio click su di esso ed impostarne il valore su 1.

Per annullare la modifica, eliminare la chiave o impostarla a 0.

Un amministratore di sistema che voglia bloccare l’aggiornamento a Windows 10 deve attenersi ad una procedura del tutto similare:
  1. fare clic sul pulsante Start, scegliere Esegui e digitare regedit nella casella Apri;
  2. individuare e selezionare la seguente chiave del Registro di sistema: HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion\WindowsUpdate\OSUpgrade;
  3. fare click con il pulsante destro del mouse sulla chiave OSUpgrade, selezionare Nuovo, Valore DWORD (32 bit), mettere come nome ReservationsAllowed, fare doppio click su di esso ed impostarne il valore su 0.
Per annullare la modifica, eliminare la chiave o impostarla a 0.

Oltre a bloccare l'aggiornamento forzato a Windows 10, le procedure sopradescritte permetteranno anche di ripristinare nell'area di notifica la visualizzazione degli avvisi di Windows Update relativi alla disponibilità di nuovi aggiornamenti per il sistema operativo in uso.

venerdì 12 febbraio 2016

Sky On Demand: problemi con OpenDNS

In Sky On Demand non appaiono le locandine, il servizio Restart non funziona e se provo a visualizzare un evento non parte il download.

Sono i problemi che potrebbero riscontrare da circa un mese i clienti Sky che utilizzano il servizio di risoluzione di nomi in indirizzi Internet (DNS) offerto da OpenDNS.

Sky On Demand e Restart, i servizi di Sky che permettono di accedere on demand a un’intera videoteca con migliaia di programmi e di rivederli dal principio anche se già iniziati, non funzionano infatti più se sul proprio router domestico sono stati impostati i DNS di OpenDNS (Primario: 208.67.222.222; Secondario: 208.67.220.220).

Sostituzione o reset del decoder, pulizia del disco, test della linea: tutti i più comuni accorgimenti non risolvono nulla. Il decoder My Sky HD vede correttamente la connessione locale e remota, ma i due popolari servizi continuano a non funzionare.

L'unica soluzione al momento diponibile è sostituire i DNS incriminati con quelli forniti in automatico dal proprio provider o, in alternativa, con i Google DNS (Primario: 8.8.8.8; Secondario: 8.8.4.4).

Nell'attesa che Sky e OpenDNS facciano pace.

domenica 1 giugno 2014

Come aggiornare Windows XP dopo la fine del supporto



L'8 aprile 2014 è terminato il supporto per Windows XP e Microsoft ha interrotto la distribuzione degli aggiornamento di sicurezza per questo sistema operativo. Solo alcune grandi aziende che hanno sottoscritto contratti molto onerosi continueranno a ricevere update, durante il periodo di transizione verso Windows 7 o Windows 8.1.

Continuare ad aggiornare Windows XP, anche dopo la data fissata dall'azienda di Redmond per la sua "morte", è però possibile.

Oltre alle edizioni dei sistema operativi per gli utenti consumer e business, Microsoft sviluppa anche edizioni embedded, utilizzate nei POS, negli ATM e altri dispositivi che richiedono specifiche funzionalità. La versione 2009 di Windows Embedded POSReady, rinominato successivamente Windows Embedded Industry, è basato su Windows XP SP3, quindi condivide lo stesso kernel e lo stesso codice. Il suo ciclo di vita ha una durata maggiore; infatti, il supporto esteso termina il 9 aprile 2019. Ciò significa che le patch verranno rilasciate per altri cinque anni.

Gli aggiornamenti che Microsoft rende disponibili per Windows Embedded POSReady 2009 sono generalmente sovrapponibili a quelli per Windows XP. Una semplice modifica del registro di configurazione di Windows XP consente di scaricare gli aggiornamenti da Windows Update e di installarli anche sull’edizione consumer.

Per continuare a ricevere aggiornamenti per Windows XP, attingendo all'archivio di Windows Embedded POSReady 2009 sui server Microsoft, è necessario creare un file di testo con estensione .reg e digitare il seguente codice:

Windows Registry Editor Version 5.00
[HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\WPA\PosReady]
"Installed"=dword:00000001


Un doppio clic sul file aggiunge la chiave all’interno del registro. L'hack funziona solo per sistemi a 32 bit, ma un workaround per quelli a 64 bit sembra già esistere.

Dopo aver riavviato Windows XP, accedendo a Windows Update, si troveranno una serie di nuovi aggiornamenti che prima non erano disponibili. Si tratta di tutti gli updates per Windows Embedded POSReady 2009 rilasciati dopo il ritiro definitivo di Windows XP e compatibili con quest'ultimo sistema operativo.

Importante: la procedura illustrata in quest'articolo non è in alcun modo supportata e verificata da parte di Microsoft. Qualora si decidesse di utilizzarla, è indispensabile effettuare una copia di backup di tutti i propri dati e, preferibilmente, creare un'immagine di tutto il contenuto del disco fisso, ripristinabile in caso di problemi. Non è inoltre escluso che la procedura possa cessare di funzionare nelle prossime settimane o nel corso dei prossimi mesi.

sabato 31 maggio 2014

Come nascondere la notifica di fine del supporto per Windows XP


Dopo quasi 12 anni e otto mesi, Microsoft si appresta al ritiro di Windows XP. L'8 aprile coinciderà con la data di fine supporto di Windows XP: ciò significa che Microsoft non pubblicherà più alcun aggiornamento per il sistema operativo, neppure per risolvere eventuali vulnerabilità critiche che dovessero essere scoperte in date successive.

A partire dallo scorso 8 marzo, Windows Update ha iniziato a distribuire sui computer basati su Windows XP l'aggiornamento KB2934207 che, una volta installato dagli utenti, provoca la periodica visualizzazione di una notifica di "fine del supporto".


L'aggiornamento installa nella cartella c:\windows\system32 un nuovo file denominato xp_eos.exe che, una volta eseguito, provoca l'esposizione del messaggio riportato in figura.

Se si volesse disinstallare completamente l'aggiornamento, basterà aprire il prompt dei comandi di Windows XP e digitare quanto segue:

C:\WINDOWS\$NtUninstallKB2934207$\spuninst\spuninst.exe /quiet /norestart

Va detto, però, che ogni qualvolta si riutilizzerà Windows Update od apparirà lo scudetto giallo della funzionalità "Aggiornamenti automatici", l'aggiornamento KB2934207 tornerà ad essere proposto. Qualora si volesse mantenere l'aggiornamento ma bloccare la comparsa della finestra di notifica, si può ricorrere al comando seguente, da impartire sempre utilizzando il prompt di Windows XP:

reg add HKLM\SOFTWARE\Microsoft\Windows\CurrentVersion /v DisableEOSNotification /t REG_DWORD /d 1 /f

Così facendo, verrà inserito nel registro di sistema di Windows XP un nuovo valore DWORD che bloccherà la visualizzazione del messaggio informativo per tutti gli account utente creati sulla macchina.

domenica 13 ottobre 2013

Rimuovere gli aggiornamenti superflui di Windows 7


Quando di applica un aggiornamento in Windows, per consentire in qualunque momento un'eventuale successiva disinstallazione, il sistema operativo mantiene all'interno della cartella C:\Windows\winsxs una copia dei file modificati o sostituiti.

Ciò significa che nella cartella winsxs potrebbero restare per anni vecchissime versioni di file di sistema, inutilizzate e del tutto obsolete perché sostituite con l'installazione degli aggiornamenti Microsoft più recenti. È facile immaginare come la cartella winsxs cresca rapidamente in dimensioni con l'installazione delle patch per il sistema operativo rilasciate, di solito, a cadenza mensile.

Da oggi tutto cambia perché Microsoft ha deciso di integrare in Windows una funzionalità per la rimozione dei file superflui dalla cartella winsxs.

L'aggiornamento KB2852386, rilasciato l'8 ottobre 2013 e visibile solo se l'utente ha selezionato la voce “Scarica gli aggiornamenti consigliati allo stesso modo degli aggiornamenti importanti” nelle opzioni di Windows Update, aggiunge infatti l'opzione “Pulizia di Windows Update” nell'applicazione Pulizia disco di Windows 7 SP1.

Ad aggiornamento installato, per rimuovere gli aggiornamenti superflui di Windows 7, si dovrà digitare pulizia disco nella casella Cerca programmi e file del pulsante Start e premere il tasto Invio.


Nella finestra che apparirà, bisognerà specificare l'unità disco ove è installato Windows 7. Al termine della fase di scansione iniziale, bisognerà fare clic sul pulsante Pulizia file di sistema. Ripetendo la procedura, l'utilità Pulizia disco verificherà, questa volta, anche lo spazio occupato dal contenuto della cartella di sistema winsxs.

Al termine della procedura di analisi del disco, scorrendo l'elenco File da eliminare, dovrebbe apparire la nuova voce Pulizia di Windows Update con l'indicazione dello spazio complessivamente recuperabile. Dopo aver fatto clic su OK, l'utilità Pulizia disco inizierà a ripulire il sistema richiedendo, ove necessario, il riavvio della macchina. Attenzione però, eliminando i file non sarà più possibile disinstallare gli aggiornamenti.

domenica 14 aprile 2013

Windows 8: impedire il blocco dello schermo

Il blocco dello schermo ha senso su un tablet, ma su un PC diventa solo un altro clic superfluo nel mare di controlli non richiesti di Windows 8. Fortunatamente, eliminare la schermata di blocco è semplice.

Per prima cosa lanciare la finestra Esegui. Se si è sul Desktop premere i tasti Windows + R o spostare il mouse nell'angolo in basso a sinistra, fare clic con il tasto destro del mouse e, dal menu che appare, fare clic su Esegui; se si è sulla schermata Start digitare "Esegui" e fare clic su Esegui nell'elenco delle app rilevate. Ora digitare "gpedit.msc" e premere Invio per aprire l'Editor Criteri di gruppo locali. Nel menu a sinistra selezionare Configurazione computer, Modelli amministrativi, Pannello di controllo, Personalizzazione. Fare clic sulla voce Non visualizzare la schermata di blocco e, nella finestra che si apre, selezionate l'opzione Attiva quindi fare clic su Applica e OK.

È un po' come con i referendum: per dire che non la si vuole bisogna dire Sì, per dire che la si vuole si deve dire No. In ogni modo il gioco e fatto e d'ora in poi bye-bye, schermata di blocco!

sabato 13 aprile 2013

È nata una istella

Tiscali presenta il nuovo motore di ricerca, e non solo, per il web italiano

Nulla a che vedere con il mondo della mela, la " i" non tragga in inganno, si legge come si scrive, tanto per ribadire che istella nasce in Italia e si rivolge agli utenti italiani. La prima domanda che sorge spontanea di fronte alla presentazione di un nuovo motore di ricerca è "ma se abbiamo già Google, c'è bisogno di un altro motore di ricerca?". La risposta è sì, se alle promesse seguiranno, almeno parzialmente, i fatti.

istella, la cui interfaccia ricorda piuttosto quella di Bing, non nasce infatti per fare concorrenza a Google in quanto a ricerca pura, ma si prefigge di diventare un punto di riferimento per gli internauti italiani grazie ad una serie di interessanti iniziative. La più importante è la collaborazione con vari enti e istituzioni pubbliche e private per digitalizzare archivi attualmente non presenti sul Web, quali ad esempio, l'Università di Pisa, Treccani e la Guida Monaci.

Il nuovo motore di ricerca di Tiscali si presenta inoltre con l'intenzione di creare una comunità in cui gli utenti sono anche parte attiva dell'indicizzazione del Web italiano. Ad oggi, istella sta muovendo i primi passi e sarebbe ingeneroso emettere sentenze sulla qualità delle ricerche.